Hanataba Mitaina Koi o Shita
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Una storia d'amore realistica
Una storia romantica che si sviluppa con i soliti cliché. L'incontro fortuito, la conoscenza e gli interessi comuni che li avvicinano, i gesti romantici (come lui che le asciuga i capelli....)tutto sembra nella norma e a tratti un po' noioso, con ritmi lenti.
poi inizia la routine, l'abitudine e il cambiamento inevitabile nella vita di ognuno di noi.
nella vita di coppia il problema é proprio questo: se si cambia da soli, se la routine diventa abitudine e non si cerca piú di condividere interessi con il proprio partner.
Questa in realtá si dimostra essere una storia sulla fine.
sulla fine dei sentimenti, cosa normalissima, ma che non si è abituati a vedere sullo schermo di un cinema dove si preferisce risaltare l'esaltante bellezza dell'amore e del lieto fine.
una fine che puó essere dolce e la giusta scelta per noi stessi, per la nostra felicitá, se solo troviamo il coraggio di fare un passo indetro ,di ammettere ció che proviamo e di lasciar andare se l'amore é finito.
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leggero, divertente e fuori dagli schemi
Drama divertente e con alcuni aspetti fuori dai classici cliché.in realtá non è solo la classica storia d'amore tra il CEO prepotente, narcisista e despota e la sua segretaria che sopporta tutto, ma anche un intrigo con una serie di 'cattivi' che odiano il protagonista (forse anche troppo odio).
SPOILER
Primi elementi che distaccano dalla solita trama riguardano proprio il protagonista:
lui non ha l'amnesia;
inoltre il suo carattere dispotico, narcisista e freddo deriva da brutte delusioni (la biografia del lead è la parte piú interessante e meglio strutturata , che va sicuramente a spiegare bene il personaggio);
bello inoltre che non sia nato in una famiglia ricca e non abbia avuto un'educazione brillante, ma abbia dovuto costruirsi tutto poco alla volta, subendo anche dei sabotaggi .
Altri elementi interessanti e fuori dagli schemi sono che il primo amore non ha un lieto fine e che sia uno dei 'nemici' che lo ostacolano e sabotano, cosí come il migliore amico che quasi lo abbandona a morire (anche se alla fine si scopre che i soccorsi li ha chiamati).
MA...
le motivazioni dei 'cattivi' sono ridicole.
il suddetto migliore amico che nemmeno chiede spiegazioni e non si fida e non sembra nemmeno conoscere una persona che chiama fratello da oltre 6 anni
o l'ex_fidanzata che lo molla senza spiegazioni e torna dopo 12 anni, e sottolineo 12 anni, pensando di poterlo riavere e ricominciare daccapo senza nemmeno dargli una spiegazione o chiarirsi nemmeno ora.
che poi l'ex, diventa tutto ad un tratto da buona samaritana che presta abiti agli sconosciuti, a psicopatica calcolatrice che cerca di rubare il ragazzo ad un'amica, che cerca di far crollare il suo ex solo perché non puó riaverlo...
per non parlare degli altri cattivi...
non ci si accanisce cosí verso una persona dopo averci lavorato assieme per soli 3 mesi (le segretarie sono assurde)
o la professoressa licenziata che mandava minacce...perché lui non le ha creduto. intentare causa per diffamazione alla donna che ha inventato le accuse?!(che poi, perché non prendersela direttamente con lei?).
o l'ex docente che si fa manipolare tanto da investire una persona solo perché licenziato (cioè te giochi d'azzardo e non sei nemmeno più bravo nel tuo lavoro e te la prendi se ti licenziano per giusta causa..?).
altra aspetto poco convincente é come cambia il protagonista. cioé, l'arco narrativo di crescita ed evoluzione é ben scritto e chiaro, ma troppo radicale alla fine.
migliorare se stessi, pensare di piú al prossimo, saper chiedere scusa e dire grazie, sono cose che rientrano nella crescita del personaggio lungo tutta la storia,
MA non ci sta il perdonare chiunque!!!
L'amico che ti ha voltato le spalle e ti ha pugnalato alla schiena senza nemmeno darti la possibilitá di soiegarti e basandosi solo su prove indiziarie e poi rivelatesi pure false;
l'ex-fidanzata per colpa della quale sei stato arrestato con false accuse, che ti ha abbandonato con parole crudeli sapendo di ferirti, e con la scusa che lo fa pure per te ( vabbé! ci crede solo lei.), e che quando capisce che l'hai superata cerca pure di distruggerti;
le segretarie ,che capisco non denunciarle, ma addirittura riassumerle dopo atti di vandalismo, minacce e dispetti ridicoli, come lasciare la cipolla nei panini. quest'ultima cosa poi mi ha disturbata particolarmente perché chi ci rimette é solo la nuova segretaria.
perchè tutti vogliono far licenziare shin ah?
oppure perdonare la cattiva che ti manda minacce di morte e ha rapito la tua fidanzata?
oppure perdonare la signora Ma, che comunque é accusata di spionaggio industriale, di false accuse e ha cercato di venderti in tutti i modi...
e infine il cattivo principale. é psicopatico? doveva per forza trovare qualcuno a cui addossare la colpa dei suoi fallimenti e del suo essere un infame? Prima usi la tua fidanzata ,poi la deludi e infine la insulti e la abbandoni, ma non ti viene nemmeno il dubbio che sia colpa tua se lei si fa del male? ma la colpa è del capo intransigente che doveva perdonare il suo furto? che poi lui l'avrebbe perdonata se tu ti fossi costituito...
IMPORTANTE
Tutti, o quasi, ce l'hanno col protagonista perché intransigente, perché non ha chiuso un occhio quando loro hanno commesso truffe, furti e altri illeciti per aviditá ed egoismo.
Il protagonista in realtá é la vera vittima: abbandonato ,incompreso e falsamente accusato e denigrato, dipinto come un diavolo solo perché punisce chi ha sbagliato.
certo ,come insegna il drama alla fine , a volte si deve perdonare, accettare un compromesso o dare una seconda possibilitá ( vedi la protagonista o la docente falsamente accusata ), ma altre volte se si sbaglia si paga per i propri errori.
Non su tutto si puó chiudere un occhio. bisogna essere sempre responsabili di sè stessi e delle proprie azioni.
INFINE
Impariamo a parlare. se solo avessero comunicato e si fossero chiariti, una metá dei cattivi non avrebbe mai agito in questo modo o se il protagonista fosse andato da un psicologo e avesse parlato dei suoi problemi , riuscendo a superare il senso di abbandono e la solitudine prima ,cosí da non far ricadere sugli altri il suo malessere.
Solo quando comincia a superare tutti i suoi dolori passati ed ad accettarli, comincia a diventare una persona migliore.
a volte abbiamo bisogno di parlare e di chiedere aiuto a chi ci vuol bene e magari anche a chi lo fa di mestiere e ci sa aiutare.
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cast ?
Avere nello stesso cast Lee Jongsuk, Cha Eunwoo, Kim Raewon, Lee Jong wook e Lee min ki... ecco perché ho scelto di guardare questo film. Il cast é eccezionale e lo ha certamente dimostato.Il film mi ha lasciata col fiato sospeso fino alla fine, non tanto per la storia ,abbastanza lineare, quanto per la curiositá di scoprire i motivi dietro le azioni di chi mette la bomba.
Alla fine non giustifichi il cattivo, ma lo capisci e ti ritrovi a chiedere se c'era un'altra soluzione, se tornando indietro le scelte sarebbero comunque quelle. Ma c'era davvero una scelta? Chi incolpare quando tutto quello che si puó fare è scegliere quale tra due mali é il minore?
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Youngest Son of a Conglomerate
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Intrigante. Cast eccezionale
Storia ben costruita con tanti colpi di scena.cast eccezionale soprattutto il protagonista e il nonno, veramente carismatici!
Non è proprio il mio genere, con la parte romantica sempre in disparte, ma in sé la storia incentrata su giochi di poteri è molto intrigante e tiene col fiato sospeso in ogni puntata.
interessante come nessuno dei protagonisti abbia tratti completamenti cattivi o completamente buoni. Basti pensare al nonno, certamente non giusto, avido e pronto a far di tutto per la sua societá, che per sua stessa ammissione è il figlio a cui tiene di piú... eppure non si riesce a non simpatizzare per lui.
SPOILER:
Il finale é sicuramente inaspettato: il giusto coronamento di un ciclo, un ricollegamento e una conclusione per entrambe le due vite del protagonista. Ció che lo rende sorprendente é che il drama di vendetta si trasformi in una storia di perdono verso se stessi, di espiazione.
Mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca, pensare che la vita di Jin Do Joon sia finita cosí, ma la vita non ti permette mai una seconda possibilitá e il passato non si puó cambiare, bisogna solo accettare le nostre responsabilitá.
L'unico dubbio che persiste è come sia possibile che Jin Do Joon e Yoon Hyun Woo abbiano lo stesso volto e nessuno se ne renda conto...? o forse noi vediamo la sua anima??
P.S. Come in molti altri drama coreani, la parte fantasy, non viene spiegata e viene lasciata a libera interpretazione del pubblico.
Ma, che sia una divinità o un dio, che opera con cognizione di causa , o un'entità o il tempo, che gioca con i nostri destini, alle volte, non fa bene all'anima sperare che qualcosa intervenga per riportare giustizia? Che ci venga permesso di riparare ai torti subiti e fare ammenda con noi stessi?
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Storia d'amore tra una studentessa universitaria e un ragazzo ipovedente.
Prova attoriale del protagonista maschile fantastica: difficile il ruolo di ipovedente con un carattere complesso, ma l'attore é stato sicuramente bravo a renderlo sullo schermo.Drama molto bello fin quasi alla fine (17° ep. Circa); gli ultimi episodi presentano buchi di trama, storyline abbandonate e cose nonsense inserite probabilmenge per allungare. Per es. Bello che la protagonista immagini di parlare con la sua amica che in realtà é morta, come modo per non affrontare un ennesimo dolore e un senso di abbandono che seguono dopo la rottura col protaginista e la morte del padre, ma perché poi non parlarne piú e far sparire cosí il problema...?
Oppure perché far crescere l'agitazione per l'incontro con i genitori di lui e poi non mostrarlo questo incontro...
O ancora perché riportare a casa il bambino autistico? Già si sapeva che il protagonista era capace coi bambini come visto in altri episodi, quindi sembra tanto una cosa fuori contesto e inserita a caso. (bambino che poi sparisce d'improvviso dalla scena).
A parte un finale con una sceneggiatura debole, consiglio il drama sia per la capacità attoriale dei due protagonisti sia perché tratta le difficoltà di persone con disabilità a essere accettati dalla società nonostante non siano meno capaci e anche se dimostrano abilità.
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Porta il tuo nome con orgoglio
Song joong ki qui si é veramente messo alla prova e ha dimostrato di essere un attore versatile e bravo; la sua recitazione é ció che piú fa amare questo film.Altro punto a favore é il tema centrale della storia: la ricerca di un'identitá, indispensabile per poter essere liberi.
Loh kiwan é un disertore della corea del nord, e per non essere deportato deve nascondere la sua identitá quando arriva in Cina.
Quando fugge in Belgio e richiede asilo si trova ad affrontare indifferenza ma anche odio, razzismo ed emarginazione.
Trova aiuto lá dove non ce lo aspetteremmo, da altri uomini e donne che come lui sono in difficoltá e si adattano ad una vita di soppressione e sfruttamento pur di scappare alla repressione e alla paura.
Ad ostacolarlo maggiormente alla fine é la burocrazia dei nostri paesi che non danno garanzia di inclusione , nonostante si pongano come baluardo dei diritti civili.
Alla fine ció che vuole Loh Kiwan non é la cittadinanza belga, ma che questi diritti gli siano riconosciuti, nonostante sia un immigrato clandestino, nonostante sia un apolide, é prima di tutto un essere umano.
Richiede solamente il privilegio di poter vivere portando con orgoglio il proprio nome, simbolo della propria identitá e del legame con la propria famiglia.
Il tutto racchiuso nel titolo del film: "My name is Loh Kiwan".
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Viva la vida!
Una storia di viaggio del tempo veramente interessante che omaggia la trilogia di 'ritorno al futuro' senza peró imitarla o essere scontata.Eun Gyeol é un 'coda', un ragazzo figlio di genitori non udenti che peró sente, e pertanto si ritrova a fare da ponte tra la sua famiglia e il resto del mondo. Un peso difficile da sostenere!
L'incapacitá di comunicare e l'isolamento che ne deriva, non solo per una disabilitá, ma anche per mancanza di voglia di comunicare. Anche chi sente, chi é 'normale', dimostra qui che si puó non capire e non percepire l'altro se manca l'intenzione di ascoltare, se si fa di tutto per isolarlo.
Di questo parla twinking watermelon.
Ma parla anche della possibilitá di creare ponti, di superare le barriere, sia che siano preesistenti sia che siamo noi stessi ad erigerle.
Perché si può comunicare in tanti modi, basta solo provare e trovare la via.
Spettacolari i protagonisti e la chimica di tutti il gruppo.
Viva la vida!
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